Certificazione SA 8000 quanto costa?

La certificazione SA 8000 è nata dall’esigenza delle aziende di distinguersi per il loro impegno nella tutela dei lavoratori e delle condizioni di lavoro.

Per richiedere la certificazione, l’azienda deve garantire la tutela delle condizioni dei lavoratori, ovvero: rispetto dei diritti umani, non utilizzo di lavoro minorile, salute e sicurezza dei lavoratori, valorizzazione, formazione e crescita.

I costi di sviluppo e certificazione di un sistema di gestione si compongono essenzialmente di tre voci.

  • Costo dell’ente certificatore (certificazione e successivi mantenimenti)
  • Costo della consulenza

Ordine di spesa dell’ente di certificazione.

Per avere un’idea dell’ordine di grandezza, diciamo che il costo per una certificazione per una microazienda con meno di 10 dipendenti, che operi in un settore convenzionale manifatturiero (ad es. edilizio, metalmeccanico) si aggira sui 4000 – 4500 euro in tre anni. In ogni caso, è possibile richiedere una offerta, non impegnativa, anche a più enti di certificazione contemporaneamente. L’ente risponderà inviando un questionario. Una volta restituito all’ente il questionario debitamente compilato, all’azienda perverrà l’offerta. Solo l’invio all’ente dell’offerta sottoscritta per accettazione determina l’inizio dell’iter di certificazione.

Costo per l’intervento di consulenza.

Definire il costo di un intervento consulenziale su una azienda che ci si affidi per il conseguimento di una certificazione è purtroppo molto meno semplice e schematico della definizione dell’intervento dell’ente di certificazione. Anzi, vorremmo instillare una sana diffidenza verso i consulenti che riescono a formulare preventivi “a distanza”, per una serie di motivi che illustriamo nel seguito. Intanto, la stessa azienda cliente, che richiede per la prima volta questa tipologia di servizi, non è tipicamente attrezzata per valutare un preventivo per l’allestimento di un sistema qualità. Il consulente, d’altronde, ha lo stesso problema: non conosce l’azienda, non ne conosce la recettività rispetto alle tematiche specifiche, non sa quali sono i livelli organizzativi che dovrà qualificare, a prescindere dalle dimensioni, e quindi quale è l’effort, in termini quanto meno temporali, che gli sarà richiesto per il conseguimento del risultato. È chiaro che in tali condizioni il consulente riesce a formulare un preventivo solo se si prefigge di vendere un prodotto consulenziale preconfezionato, un sistema in cui forzerà qualsiasi tipo di organizzazione aziendale, una scarpa da calzare ad ogni piede, con buona pace per chi con quel sistema dovrà camminarci quotidianamente.