Dotarsi di un sistema qualità certificato è divenuto ormai per moltissime organizzazioni, private ma anche pubbliche, una precisa scelta strategica, dettata in parte dalla necessità di inseguire un mercato che esige standard qualitativi internazionalmente riconosciuti, ma sollecitata anche da sempre più attente prescrizioni, presenti nella produzione legislativa degli ultimi anni, che hanno affidato allo strumento della certificazione di qualità il compito di effettuare selezioni in mercati spesso complessi e di difficile classificazione per quanto riguarda la affidabilità strutturale dei fornitori che vi operano.


I sistemi di gestione qualità certificati rappresentano di fatto la più praticabile delle risposte possibili alla richiesta di affidabilità che sempre più pressantemente il mercato rivolge ai fornitori, in quanto tale tipo di risposta può contare su due capisaldi fondamentali, che sono poi le ragioni del suo successo:

  • la possibilità di disporre di norme, emesse dalla International Standard Organization (ISO) recepite come norme della Comunità Europea (EN), e quindi a livello nazionale dall’Ente Italiano di Normazione UNI come riferimenti standard per la certificazione della organizzazione aziendale o del prodotto.
  • La possibilità di disporre di terze parti indipendenti tra il fornitore ed il cliente (gli enti accreditati), le quali, attraverso la certificazione, si assumono l’onere di dichiarare che, “con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto processo o servizio è conforme ad una specifica norma o altro documento normativo”.