Mascherine chirurgiche e respiratori

Le raccomandazioni per l’uso di mascherine chirurgiche e/o respiratori, in relazione ai diversi
contesti in cui una persona potrebbe essere esposta al nuovo virus influenzale A/H1N1v, sono
elencate nella tabella seguente, AD ESCLUSIONE degli ambiti sanitari per i quali sono previste
specifiche raccomandazioni.

Le raccomandazioni sono differenziate a seconda se la persona potenzialmente esposta appartenga o
meno ad un gruppo a maggior rischio di forme gravi e complicate di influenza, e sempre per ambiti
diversi da quelli sanitari, per i quali sono previste specifiche raccomandazioni.
Anche se può contribuire a fornire rassicurazione dal punto vista psicologico, in comunità o in
ambiti domestici l’uso delle mascherine chirurgiche e dei respiratori non è generalmente
raccomandato.

Per essere utile, e soprattutto per evitare problemi maggiori e falso senso di sicurezza, il loro uso
deve essere accompagnato dallo scrupoloso rispetto di appropriate norme igieniche: in assenza di
queste il loro uso potrebbe tradursi in un rischio aggiuntivo (per smaltimento non appropriato, per
uso improprio di dispositivi che richiedono formazione e fit test (vedi legenda tabella, punto 4), per
ingannevole senso di sicurezza che porta a trascurare altre precauzioni e misure igieniche ).
In particolare va ricordata la necessità di lavare le mani ogni volta prima di togliere la mascherina o
il respiratore e dopo avere rimosso la mascherina o il respiratore, e di smaltire in modo appropriato
mascherina/respiratore usati nella spazzatura, in modo da evitare contatti inavvertiti da parte di altre
persone.

Mascherine e Respiratori possono comunque essere utili, in particolare per le persone a maggior
rischio di forme gravi e complicate di influenza, ed in specifiche circostanze, descritte nella
seguente tabella 1.

L’uso dei respiratori (filtranti facciali) e delle mascherine chirurgiche non è raccomandato per
lavoratori occupati in ambiti non sanitari e per attività lavorative generiche.

Per specifiche attività lavorative – in ambiti NON sanitari – che comportino contatti con persone
affette da ILI, come l’accompagnamento e l’intervista di una persona con ILI, o l’assistenza
individuale ad una persona con ILI, si raccomanda di:

  • mantenere una distanza di almeno 1,5 metri con la persona malata
  • limitare quanto più possibile nel tempo l’interazione con le persone malate
  • chiedere alla persona malata di seguire igiene respiratoria (coprire la bocca e il naso nella
    tosse/starnuto) e delle mani, e di indossare se possibile una mascherina (se disponibile e
    tollerata)
  • evitare contatti con persone affette da ILI se si appartiene a gruppi ad alto rischio di forme
    gravi e complicate di influenza (vedere elenco), chiedendo se possibile una diversa
    temporanea assegnazione lavorativa
  • in caso di impossibilità di evitare contatti con persone affette da ILI, alcuni lavoratori
    potrebbero indossare, su base volontaria, mascherine chirurgiche o respiratori (filtranti
    facciali) FFP2

In ambiti lavorativi SANITARI, la protezione respiratoria è sempre raccomandata e fa parte delle
misure a protezione sia degli operatori sanitari che degli altri pazienti. Poiché le misure
precauzionali per il controllo delle infezioni, comprese la protezione respiratoria, pur consentendo
la minimizzazione del rischio, potrebbero essere non efficaci al 100%, gli operatori sanitari a
maggior rischio di forme gravi e complicate di influenza, addetti all’assistenza di persone con ILI o
Influenza da nuovo virus A/H1N1v sospetta, probabile o confermata, dovrebbero prendere in
considerazione l’assegnazione temporanea ad altro incarico per evitare l’esposizione.
Raccomandazioni supplementari per l’uso di mascherine chirurgiche o respiratori da pare di
persone con ILI o influenza (dovuta a virus classici o al nuovo virus) sono illustrate nella tabella 2.
Tra mascherine chirurgiche e respiratori ci sono importanti differenze: le mascherine chirurgiche
non aderiscono strettamente ai contorni del viso e pertanto possono soltanto impedire che le
goccioline di secrezioni respiratorie (droplet) più grosse vengano in contatto con la bocca o il naso
di chi le indossa.

La maggior parte dei respiratori, anche chiamati filtranti facciali, sono fatti in modo da aderire
strettamente al viso di chi li indossa, filtrando così anche le particelle più piccole che potrebbero
essere inalate o venire in contatto con le mucose di naso e bocca.
Sia per mascherine che per filtranti facciali, comunque, sono disponibili solo dati limitati sulla loro
efficacia nella prevenzione della trasmissione dell’influenza, sia dovuta a virus stagionali classici
che da nuovo virus AH1N1v, in diverse situazioni.

Tuttavia, la mascherina o il respiratore potranno essere tanto più utili quanto più precocemente usati
in caso di esposizione ad una persona malata, a condizione che essi siano usati in maniera
appropriata.

Mascherine:
A meno che non sia diversamente specificato, il termine mascherine chirurgiche si riferisce a
mascherine monouso approvate dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per
uso come dispositivi medici in base alla normativa nazionale e comunitaria (Direttiva sui

Dispositivi Medici 93/42/CEE per le mascherine igieniche; norma europea EN 14683:2005 per le
maschere chirurgiche destinate a limitare la trasmissione di agenti infettivi dal personale ai pazienti
e viceversa, in determinate situazioni durante le procedure chirurgiche nei blocchi operatori e altri
ambienti medici con requisiti simili).

Con questo termine si comprendono articoli con caratteristiche diverse per quanto riguarda
materiali e disegno; in generale si assicurano al viso mediante lacci o elastici da passare dietro le
orecchie o legare dietro la nuca; alcuni modelli sono dotati di un ferretto flessibile per una migliore
aderenza alla sella nasale.

Le mascherine approvate per uso come dispositivi medici sono state testate per assicurare specifici
livelli di protezione nei confronti della penetrazione di sangue ed altri fluidi biologici attraverso le
mucose di naso e bocca. Le mascherine forniscono una protezione nei confronti della diffusione
dell’influenza sia bloccando le goccioline di secrezioni respiratorie emesse dalle persone malate che
le indossano, sia impedendo che le medesime goccioline o spruzzi di secrezioni o altri fluidi
biologici raggiungano le mucose di naso e bocca. Non sono fatte per proteggere nei confronti di
aerosol fini che potrebbero contenere particelle infettanti di piccolissime dimensioni come i virus.
Una volta usate, le mascherine monouso debbono essere immediatamente smaltite nella spazzatura

Respiratori(Filtranti facciali)
A meno che non sia diversamente specificato, il termine respiratori o filtranti facciali si riferisce a
dispositivi di protezione individuale, filtranti per la protezione delle vie respiratorie, certificati FFP2 o superiori, in base alla EN 149 -2001 e secondo quanto previsto dalla Direttiva Europea
89/686/CEE.Un respiratore è progettato per proteggere la persona che lo indossa da aerosol finissimi che
possono contenere particelle infettanti di dimensioni ridottissime come i virus. Un respiratore
perfettamente adattato al viso (fit test) può filtrare gli aerosol contenenti virus generati da persone
infette, ma rispetto alle mascherine presenta l’inconveniente di non essere tollerato per lunghi
periodi per la difficoltà di respirarvi attraverso. I respiratori non sono raccomandati per i bambini o
per le persone con la barba (per l’impossibilità di un perfetto adattamento ai contorni del viso).
Nel caso in cui i respiratori dovessero essere usati in ambiti non lavorativi, per la loro efficacia
ottimale (e per non incorrere in uso improprio con conseguente falsa sicurezza di essere protetti)
sono necessari valutazione medica ed adeguato addestramento.
Nel caso in cui la protezione respiratoria sia richiesta per un ambito lavorativo, i respiratori debbono
essere usati nel contesto di un programma più esteso e comprensivo di sicurezza e protezione
respiratoria, che include il fit test, la valutazione medica e l’addestramento/formazione
dell’operatore. Quando necessari in ambiti occupazionali, i respiratori che richiedono fit test non
possono essere usati da persone con la barba, perché questa interferisce con la stretta aderenza ai
contorni del viso necessaria per la protezione ottimale.

I datori di lavoro dovrebbero effettuare una costante valutazione del rischio sul luogo di lavoro in
relazione al nuovo virus influenzale A/H1N1v per identificare attività a rischio.

L’uso obbligatorio di protezione respiratoria potrebbe essere necessario quando le attività lavorative
conferiscono un rischio basato sulla funzione/compito. Ad esempio, lo svolgimento di attività che
possono comportare la produzione di grandi quantità di aerosol di secrezioni respiratorie richiede
protezione respiratoria a prescindere dal contesto in cui si svolgono (ospedale, ambulatori, prigioni).

Gruppi a maggior rischio di forme gravi e complicate di influenza da nuovo virus A/H1N1v
Si ritiene che i gruppi a rischio di forme gravi e complicate di influenza da nuovo virus AH1N1v
siano gli stessi a rischio per influenza classica o stagionale:

1. Bambini al di sotto dei 5 anni di età
2. Anziani al di sopra dei 65 anni di età
3. Donne in gravidanza, particolarmente nel secondo e terzo trimestre
4. Bambini ed adolescenti in terapia a lungo termine con acido acetilsalicilico che possono
essere a rischio di sindrome di Reye a seguito di infezione da virus influenzali
5. Adulti e bambini con asma, malattie croniche cardiocircolatorie, respiratorie,epatiche, renali,
ematologiche, neuromuscolari o del metabolismo quali diabete, obesità
6. Adulti e bambini immunodepressi (come conseguenza di terapie immunosoppressive o di
infezione da HIV) ;
7. Ospiti di residenze sanitarie assistenziali o altre strutture per lungodegenti

Fonte: salute.gov.it

 

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